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INCONTRI TRA PAZIENTI MALOCCLUSI
APRILE 2016

L’INCONTRO È APERTO ANCHE A MEDICI DENTISTI E ODONTOTECNICI INTERESSATI AL METODO APPIM
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Dentisti Attenzione!


Il Bilanciamento Mandibolare e' essenziale per il benessere psico-fisico

I Prof. Universitari, i Responsabili delle Strutture Odontoiatriche e i medici Gnatologi non sanno affrontare la sperimentazione di nuove metodiche riabilitative.
Non accettano idee diverse dalle loro. I pazienti non sono al vertice dei loro pensieri.

teschio.jpg (39873 bytes) Un gruppo di pazienti milanesi, dopo essersi autoriabilitati, hanno voluto verificare l'affidabilita' delle conoscenze di specialisti italiani e stranieri considerati i Numero Uno in campo riabilitativo nei loro Paesi, visti gli incarichi che essi ricoprono in quelle Strutture Sanitarie.

Non solo questi pazienti si sono accorti che il bilanciamento mandibolare e' una materia a costoro sconosciuta; ma si sono resi conto che certe metodiche, come ad esempio i molaggi selettivi suggeriti dalla manovra di Dawson, danneggiano invece di curare; creando al paziente sbilanciamento e disturbi di vario tipo.

Cosi' pure certe cognizioni di impostazione gnatologica della Scuola Californiana, utilizzate anche in Italia nella preparazione delle protesi, stanno creando masse di individui anziani sofferenti. Tali protesi presentano rapporti dentari inconcepibili per un essere umano, che provocano malfunzione e contribuiscono ad accelerare l'invecchiamento organico.

Tra l'altro, voler distribuire il carico masticatorio anche sui denti anteriori, significa dar loro una funzione di sostegno che non devono avere. Significa impedire invece ai denti laterali di svolgere il loro ruolo che e' quello di sostenere lo scheletro.
image1.jpg (31920 bytes)

I denti non sono birilli con i quali giocare. Essi non sono stati concepiti a caso, come non a caso sono stati concepiti gli altri organi del corpo. Certe caratteristiche anatomiche non vanno stravolte. Ogni cuspide di sostegno, ogni versante di guida ha un motivo di esistere. Ma le altezze devono essere adeguate alla movimentazione muscolare equilibrata della mandibola. Essa non deve avvenire "sul vuoto", ma sui versanti di guida dei denti stessi.

E' giunto quindi il momento di prendere le distanze da quelle teorie gnatologiche che sono in contrasto con le regole occlusali. I dentisti devono imparare a lavorare utilizzando cognizioni concrete e controllabili, spirito critico, riflessione, intuito, perche' il loro operato avviene sì sui denti, ma ha ripercussioni immediate sulla postura scheletrica, sui collegamenti venosi, muscolari, ormonali...e sull'atteggiamento psichico del paziente.

Il bilanciamento dentario e' un lavoro di grande responsabilita'. E' una disciplina che deve avere precedenza assoluta in ambito universitario, visto che esiste finalmente quel metodo di controllo della funzione del sistema stomatognatico vagheggiato a lungo dagli operatori odontoiatrici.

Certo esso e' stato messo a punto da un gruppo di pazienti-ricercatori e non da un gruppo di dentisti. Non applicarlo significa pero' non volersi aggiornare. Significa non poter svolgere la professione di gnatologo ne' quella di implantologo o di parodontologo.


L'Italia prima in campo medico nella battaglia a
40 "malattie" senza l'uso di farmaci

Lettera aperta al Ministro della Sanita'
Parlo a nome di un gruppo di persone che nel pieno della maturita' si sono venute a trovare in un incubo.
Persone che hanno cambiato carattere, incattivite, spaventate, depresse per una questione di denti, ovvero per una questione di malocclusione mandibolare. Questi pazienti girano da uno studio dentistico all'altro, sanno di essere sani, ma hanno mille disturbi ai quali il medico e i parenti preferiscono non credere. Sono persone che in ogni minuto della giornata rimpiangono di essere nate, che vogliono essere curate dal dentista e non dal reumatologo ne' dal neurologo, che perdono la speranza dopo aver creduto nelle capacita' di ogni dentista incontrato. Dall'esperienza riabilitativa di una di noi e' pero' scaturito un sistema di controllo del posizionamento mandibolare basato su 4 semplici manovre, facili da spiegare e da insegnare. Su di esso e' stato scritto un libro pubblicizzato presso i dentisti.

Ma coloro che stanno ai vertici della categoria e che dovrebbero diffondere e applicare questo metodo non lo fanno; hanno eretto un muro; preferiscono far finta di niente, perche' il sistema proviene da una ex-paziente e non da un medico; temono di perdere autorita' e di sconfessare i colleghi docenti. Ma queste manovre vanno insegnate alla popolazione. Perche' quindi non parlarne sui giornali, evitando che la gente si imbottisca di inutili farmaci? Non cestini questa mia. Ho faticato in questi anni per individuare questo metodo muscolare; ho faticato per scrivere un libro in un linguaggio accettabile; ho dovuto creare una piccola Casa Editrice per poterlo pubblicare; ho organizzato dei corsi per dentisti nel 1994, 95 e 98. Ho costituito un'Associazione come punto di appoggio per i pazienti con problemi mandibolari. Ma ho bisogno di aiuto per smuovere i responsabili dell'aggiornamento universitario e terapeutico, i quali si nascondono dietro la comoda scusa della non scientificita' del metodo. Da sola non posso fare molto piu' di quanto ho gia' fatto in questi ultimi otto anni. Come puo' altrimenti una ex-paziente farsi sentire? Incatenandosi in piazza, facendo lo sciopero della fame? Ma bisogna arrivare a queste cose?


Adriana Valsecchi

Responsabile APPIM, Associazione Pazienti con Problemi Mandibolari - Milano


Il 95% della popolazione italiana risulta asimmetrica alle prove muscolari

Lo sbilanciamento crea milioni di "invalidi silenziosi" e costa allo Stato miliardi per la ricerca e per le terapie; ma i responsabili dell'aggiornamento terapeutico e universitario sembrano non rendersene conto. Se e' vero che lo Stato per avere un'economia vitale deve poter contare su una popolazione sana, bisogna avviare una campagna nazionale di bilanciamento. Il che significa veder sradicate nel giro di alcuni anni malattie invalidanti quali le emicranie, le artrosi, le ernie, le depressioni, la stanchezza cronica, la violenza...che costano caro alla Comunita', anche se l'uomo del futuro potra' vivere bene la sua lunga vita solo se imparera' a "medicarsi da se stesso".

Secondo la Fondazione AILA di Roma il trattamento dell'emicrania comporta un giro d'affari di circa 2500 miliardi di lire solo per i farmaci e ufficialmente gli Italiani affetti da emicrania sono almeno 6 milioni.
Mentre
per quanto riguarda l'artrosi risulta che lo Stato paga 11 mila miliardi di pensioni di invalidita'.

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