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INCONTRI TRA PAZIENTI MALOCCLUSI
APRILE 2016

L’INCONTRO È APERTO ANCHE A MEDICI DENTISTI E ODONTOTECNICI INTERESSATI AL METODO APPIM
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occlusali
Le Simmetrie I Disturbi fisici e psichici
Il grande Maloccluso
Gli anziani I tre tipi di Malocclusione I crani secchi Dentisti,
attenzione!
Odontotecnici,
attenzione!
Gli Interventi
maxillo-facciali
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"La Repubblica"
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La mandibola sbilanciata, non
la vecchiaia, provoca questi malesseri

Disturbi fisici Disturbi psichici
mal di schiena artrosi emicrania senso di
freddo
pessimismo aggressivita' timidezza logorrea
lordosi
scoliosi
cifosi
ernie
cervicalgia
periartrite
ronzii alle orecchie stanchezza cronica fragilita' di nervi vizio del
fumo e del
chewing-gum
tendenza all'isolamento
e al pianto
comportamenti prepotenti
anca
sbilanciata
zoppicamenti
osteoporosi
da ridotta
attivita'
dolori trigeminali debolezza muscolare nervosismo cronico depressione panico insicurezza introversione ipereccitabilita' ipersensibilita'
colon irritabile gambe pesanti aritmie tachicardie rachitismo
da
contrattura
stress, ansia sensi di angoscia e
di inferiorita'
fobie, disturbi maniacali disagio
psichico
tendenza a emorroidi perdita dell'equilibrio disturbi della lacrimazione camminata instabile instabilita' caratteriale masochismo e sadismo deviazioni mentali demenze transitorie


  Anni di ricerca scientifica sulle malattie reumatiche sfociano ancora oggi in dissertazioni sterili.
L'APPIM sostiene che artrosi e malocclusione sono strettamente collegate.

L'artrosi non e' piu' una malattia di origine sconosciuta e neppure e' causata da virus, da alterazioni del DNA o da squilibri ormonali. Essa e' una reazione infiammatoria dell'organismo sano agli effetti negativi dello sbilanciamento mandibolare. Quest'ultimo compromette il collo, la testa e il corpo, alterando la stabilita' della colonna vertebrale, danneggiando i collegamenti, dando il via a processi infiammatori di varia gravita'.

Non e' l'artrosi che provoca malocclusione dentaria. E' la malocclusione che provoca il dolore di tipo artrosico ancora prima che si instauri la malattia reumatica. Sono  problemi che nascono in tempi diversi; ma "esplodono" generalmente verso i 50 anni. Prima si instaura lo sbilanciamento mandibolare per crescita non corretta dei denti, per avulsioni...e si sviluppano gli atteggiamenti posturali alterati di collo, schiena...Poi, le infiammazioni e compressioni dolorose di nervi, tessuti, cartilagini, che si identificano con la malattia artrosica. L'artrosi non guarisce spontaneamente ne' con i farmaci; bensi' con lo spessoramento bilanciato dei denti. Scompariranno l'infiammazione e i sintomi dolorosi. Permarranno le deformazioni anatomiche senza ulteriori peggioramenti
Il dentista deve agire prima che si riduca lo spazio articolare, prima che inizino i processi distruttivi a carico della cartilagine, prima delle erosioni e delle deformita' gravi, prima che sopravvenga la fragilita' ossea...

L'ARTROSI SI CURA SENZA FARMACI
IL PARERE DEL CLINICO

La correlazione che puo' esistere tra alcune malattie neurologiche e osteo-artro-muscolari e lo sbilanciamento mandibolare e' stata ipotizzata da tempo.
Alcune recenti riabilitazioni non solo avvalorano quell'ipotesi, ma sembrano dimostrare che la malocclusione influenza il corpo ben piu' di quanto ci si aspetterebbe.
Risolvendo infatti lo sbilanciamento da malocclusione dentaria, alcune di quelle malattie ad eziologia sconosciuta o dubbia si attenuano fino a scomparire senza la somministrazione di farmaci.
I successi sintomatologici osservati a seguito di talune riabilitazioni ci inducono all'ottimismo e ci invogliano a proseguire su questa strada terapeutica: sensibilizzando il mondo scientifico affinche' non rimanga arroccato alle sole teorie tradizionali, che devono e possono integrarsi con i riscontri positivi della pratica clinica.
E' stata un'associazione di pazienti milanesi (l'APPIM) ad individuare quel nesso che sembrava sfuggire alla ricerca scientifica.

L'APPIM ha messo a punto delle manovre muscolari che chiariscono in modo inequivocabile la presenza o meno della malocclusione e che guidano il medico dentista fino al traguardo del lavoro riabilitativo.
Quindi il poter dimostrare che, a mano a mano che la mandibola si riposiziona in bilanciamento muscolare, i disturbi anche gravi (e non solo di tipo stomatognatico) si attenuano o scompaiono e' un'evidenza da prendere in seria considerazione.
Bilanciare i denti significa debellare le infiammazioni e le compressioni dolorose senza l'uso di sostanze pericolose quali gli antinfiammatori. "Questi sono responsabili di emorragie mortali, di malattie renali, di malattie gastro-intestinali, di perforazioni...di problemi al fegato, all'intestino, al rene, alla milza, al surrene, al cuore, al midollo..."
Malattie Reumatiche, Todesco e Gambari, McGraw-Hill, 2 ed.


Il parere del clinico

Chi soffre di cervicalgia generalmente pensa all'artrosi, non ai denti. Eppure sono proprio le altezze insufficienti dei denti posteriori ad alterare l'atteggiamento del collo e della testa e a provocare una riduzione degli spazi intervertebrali con compressione dolorosa di uno o piu' nervi spinali.
Se poi e' presente un'ernia che irrita o comprime il midollo (e le radici nervose) nascono una moltitudine di sintomi neurologici gravi, poiche' vengono disturbate strutture anatomo-funzionali importantissime, deputate alla trasmissione degli impulsi nervosi.
Ma l'ernia del disco non va considerata una vera e propria malattia. Essa e' soprattutto una reazione "meccanica" ad una movimentazione squilibrata delle strutture osteo-disco-muscolo-ligamentose che compongono l'Unita' Funzionale della colonna vertebrale. La mandibola e i denti fanno parte di questa Unita' Funzionale. E il loro ruolo e' talmente determinante per la postura e la salute del corpo che, quando si sbilanciano, i denti portano in asimmetria collo, spalle, schiena...creando disturbi di tutti i tipi.



Ma qual'e' la novita' in campo terapeutico?
Con denti e mandibola bilanciati il dolore cervicale non si presenta e l'ernia del disco non si forma o non peggiora. Scompaiono definitivamente molti disturbi dolorosi quali: mal di schiena, il dolore artrosico a mani e piedi, l'emicrania, il dolore trigeminale...
Bisogna considerare che il dolore e' sempre provocato da "un qualcosa": e' dunque il  nervo spinale che subisce una compressione che lo irrita. Naturalmente il medico deve prima escludere che il dolore vertebrale provenga da un tumore e quindi da una diretta compressione di una radice nervosa spinale.

Cosa dunque deve fare il medico?
Prima di procedere alla somministrazione di antidolorifici egli deve prendere in considerazione la malocclusione dentaria che sempre altera la stabilita' della colonna vertebrale e lo stato di benessere del paziente.
E' necessario l'intervento chirurgico ?
Se l'ernia del disco non e' espulsa con segni deficitari motori, l'intervento puo' non essere necessario, sempre che sussista la malocclusione dentaria suula quale agire.

Che cosa si deve suggerire allora al paziente?
Si deve suggerire il bilanciamento mandibolare per ristabilire spazi intervertebrali fisiologici. In effetti abbiamo assistito a casi di protrusioni in zona cervicale molto invalidanti e dolorose che hanno perso la loro sintomatologia dopo il lavoro odontoiatrico bilanciante. I pazienti hanno recuperato benessere e normale attivita' fisica senza necessita' di interventi chirurgici. La risonanza magnetica, eseguita dopo  il lavoro occlusale, evidenziava naturalmente ancora la protrusione del disco, che pero' non doleva piu'.

INVITIAMO pertanto i medici a non considerare l'intervento chirurgico su pazienti chiaramente malocclusi, pena la permanenza del dolore cervicale e lombare, conseguenza dello sbilanciamento strutturale. Il paziente quindi che pensa alla cervicalgia come ad un sintomo puramente artrosico deve considerare che il dolore artrosico nasce solo quando la mandibola e il collo sono sbilanciati.
Il dolore artrosico non significa artrosi. L'artrosi vera e propria ha bisogno di tempo per svilupparsi e per creare danni irreversibili.

Non e' una sindrome psicosomatica dovuta a insoddisfazioni o frustrazioni. E neppure e' una vera e propria patologia creata da carenze di minerali. E neppure e' sotto l'influsso diretto degli ormoni sessuali e delle loro variazioni. E' senz'altro pero' determinata da disturbi della conduzione degli impulsi nervosi. E' collegata ad una mancanza di forze, svogliatezza, ansia, irritabilita', stress e senso di esaurimento, incapacita' di prendere decisioni e riduzione della motricita'...
Proprio i sintomi tipici del maloccluso.


E' un fenomeno complesso. E' un disturbo della personalita'. E' anch'esso quasi sempre collegato a stress, ansia, depressione, timidezza, aggressivita' e a volte alla tendenza al suicidio o all'auto-lesionismo...Sembrano patologie disparate tra loro. Sono invece aspetti diversi di una insicurezza tipica, psichica e fisica che scompare a riabilitazione mandibolare effettuata.

A formare la personalita', ovvero l'individualita' mentale di ognuno concorrono certo il patrimonio genetico e le esperienze della vita. Ma anche un terzo fattore gioca un ruolo decisivo: l'occlusione e quindi l'assenza o la presenza di disturbi sulle vie di trasmissione neuro-muscolare. Non e' quindi "il caso" che decide la struttura di alcune importanti connessioni del cervello, perche' se cosi' fosse l'umanita' sarebbe in balia del caos e quindi irrecuperabile. Mentre il bilanciamento mandibolare modifica la personalita' ovvero l'individualita' mentale del maloccluso di qualsiasi eta', riportandola nella norma.

Eventi avversi dell'infanzia o della maturita' non hanno alcun strascico nel ben occluso, mentre hanno un'importanza esagerata per il maloccluso. Un accumulo di impulsi o sensazioni negative puo' sfociare in un raptus a volte suicida, a volte omicida. Il ben occluso accumula invece pochi stimoli negativi. Non ha "memorie" tali da condurlo a gesti estremi. E' cosciente dei suoi limiti e delle sue capacita'. Ha obiettivi ragionati.
Il lettore non deve dimenticare pero' che anche le memorie negative possono essere fruttuose. Possono sfociare verso traguardi ambiziosi e utili alla Comunita'.

 

A. Hitler:

E' risaputo che Hitler soffriva di ronzii alle orecchie, e probabilmente di malocclusione dentaria



I ronzii alle orecchie, gli acufeni e l'artrosi


Il ronzio alle orecchie puo' non derivare dall'artrosi cervicale...bensi' potrebbe essere causato da uno sbilanciamento dei condili mandibolari che comprimono le pareti timpaniche per denti posteriori troppo bassi, usurati o mancanti. Contemporanemente al ronzio il paziente puo' soffrire di mancanza di concentrazione, mal di testa, vertigini, ecc...
Il paziente prima di spaventarsi o di procedere nelle cure con antinfiammatori, esami Ecodoppler delle carotidi, risonanze magnetiche dell'Encefalo, interventi di Otoneurochirurgia volti all'eliminazione di una compressione sul nervo acustico deve valutare il proprio bilanciamento mandibolare, effettuando le quattro manovre suggerite. Se rileva un'evidente asimmetria di contatto dentario, prima di tutto deve preoccuparsi di bilanciare i propri denti. Molto probabilmente i ronzii, le vertigini, ecc.
diminuiranno o spariranno.

L'emicrania e certe cefalee, caratterizzate da dolori pulsanti che peggiorano movimentando la testa e durano ore o giorni, possono derivare da rapporti interdentari non corretti. Quindi le terminazioni dei nervi infiammate risentono dell'alterata postura della bocca e del collo. La nostra esperienza ci permette di sostenere che rapporti dentari non corretti possono scatenare l'emicrania. Il riposizionamento mandibolare puo' riportare il paziente gia' in poche sedute al benessere senza necessita' di assumere farmaci che creano sempre effetti collaterali.

Molti disturbi psicosomatici non sono piu' inspiegabili. Essi non devono sempre essere considerati malattia; bensi' un'alterazione transitoria degli equilibri mentali. Possono aver origine dal collo e diffondersi nell'encefalo. I pazienti che li riferiscono sono giustamente insistenti perche' niente, se non la loro parola, puo' testimoniare il loro senso di disagio..  L'Appim puo' dimostrare che tutti i pazienti malocclusi gravi soffrono di disturbi psicologici. Riequilibrando la mandibola questi disturbi si attenuano e/o spariscono in modo definitivo. Il paziente riabilitato ritrova stabilita' psichica, sicurezza in se stesso, vitalita', benessere diffuso, euforia, ottimismo...Ma la classe medica spesso "inventa" la cura farmacologica per non contraddire il paziente.
Il paziente non inventa mai i suoi mali. Il medico, non capendone l'origine, tende a suggerire una cura al solo fine di tranquillizzarlo temporaneamente 
da TEMPO MEDICO, 3 marzo 1999 - Parpinelli Ed., Milano).


Era proprio follia?


Giorgio III d'Inghilterra 1738-1820
A 40 anni manifesto' i primi sintomi di una malattia mentale che lo accompagnarono a periodi alterni nei trent'anni successivi della sua vita:
- spasmi addominali, cefalee, vuoti di pensiero, logorrea, perenne agitazione, stress, nervosismo insopportabile, disagio esistenziale, squilibrio mentale.
Questi disturbi si accentuavano in concomitanza con crisi familiari, dissapori con i figli o eventi luttuosi 
(Estratto da GENTE del 27.03.99).


N.B.  I disturbi sono sempre soggettivi. Possono influenzare maggiormente l'atteggiamento muscolo-scheletrico oppure  l'equilibrio psichico, accentuando la personalita' in senso positivo o negativo. L'ipotesi e' proprio quella di un danno (reversibile) che interessa i circuiti elettrico-neuronali.

NON POSSIAMO. 
ABBIAMO LA MANDIBOLA SBILANCIATA.
 

Sembra impossibile. Eppure. Solo i denti sbilanciati sono all’origine di questi atteggiamenti scheletrici. Le ossa dello scheletro si reggono grazie ai muscoli e i muscoli sono influenzati dalla chiusura dei denti posteriori.

Una mandibola malposizionata che chiuda in asimmetria altera tutti gli equilibri del corpo. Si instaurano così rapporti asimmetrici nel viso e tra testa-collo, spalle-schiena, anca-ginocchio-piede…

Questi difetti si aggravano negli anni a mano a mano che peggiora il rapporto mandibola-mascella a causa di denti bassi, abrasi, avulsioni, ecc.

Per recuperare le simmetrie anatomiche non servono però interventi chirurgici riparatori al viso, collo, schiena, anca, ginocchio … i quali non risolverebbero le asimmetrie muscolari.

Sufficiente sarà l’opera del dentista, il quale bilanciando i denti raddrizzerà lo scheletro eliminando i disturbi collegati.

E quindi 

NO agli interventi di chirurgia maxillo-facciale 

NO agli interventi di artroscopia alla fossa glenoidea 

NO alla chirurgia del collo, della schiena, del ginocchio e dell’anca perché la chirurgia darebbe risultati solo transitori. E ancora…

NO all’ortodonzia 

NO agli impianti in bocca se la bocca presenta sbilanciamento, perché il lavoro riabilitativo durerebbe molto poco nel tempo.

Prima di effettuare troppe inutili radiografie e pericolosi interventi chirurgici controllate il bilanciamento della Vostra bocca .

Ma se il dentista non Vi desse retta, chiamate l’APPIM. Vi insegneremo a bilanciarVi la bocca da soli.

L'Appim ringrazia le dentiste e i dentisti italiani che si stanno impegnando in questo metodo muscolare.

 

QUANDO I PAZIENTI FANNO SUL SERIO, I MEDICI DEVONO ASCOLTARE.

Corpo e psiche sono un tutt’uno strettamente collegato. La mandibola sbilanciata crea disturbi della sfera psichica  che nessuno penserebbe mai di collegare ad uno sbilanciamento dentario.

In effetti la mandibola – se non duole a livello del viso – non influenza la psiche a livello conscio. Essa agisce a livello inconscio, alterando la personalità o meglio “caratterizzandola” e non sempre deprimendola. Anzi, facendole a volte perdere il senso della misura.

L’attività muscolare disordinata del viso e del collo disturba infatti la trasmissione degli impulsi nervosi che transitano nel midollo cervicale.

Le alterazioni a distanza nei settori cerebrali però non sono dolorose, in quanto nel cervello non vi sono terminazioni dolorifiche.

Pur tuttavia certe zone cerebrali e le funzioni che esse svolgono vengono colpite, ma in modo differente da individuo a individuo, visto che migliaia sono le interconnessioni e le possibilità di reazioni  nervose a catena.

L’individuo ne risulta alterato nella sua globalità. Vengono accentuati alcuni lati della personalità; anche se il portarli all’eccesso si può dimostrare in alcuni casi fruttuoso.
In realtà la persona “intelligente” malocclusa ha un’attività cerebrale più intensa e una maggiore capacità di critica e di ragionamento rispetto all’individuo ben bilanciato. Questo vive lasciando più “tranquillo” il proprio cervello. Vive con maggiore ottimismo e tende all’euforia, perché si sente in una situazione di benessere fisico permanente e forse anche perché la migliorata ossigenazione e vascolarizzazione migliora la risposta inconscia delle componenti del sistema nervoso centrale.

Questo benessere psichico potrebbe in altri termini essere paragonato alla felicità, se per felicità si intendessero la serenità, l’equilibrio, l’autocontrollo, uno stato duraturo di contentezza, l’assenza di disturbi…

Può accadere tra l’altro che all’inizio il riabilitato rimanga un po’ disorientato, perché si ritrova un carattere ben diverso rispetto a prima ed è dispiaciuto d’aver perso quell’attività psichica continua che lo faceva sentire “intelligente”. Si sente più limitato. Ma si vede compensato da una raddoppiata resistenza alla fatica e allo stress, da un benessere corporeo diffuso, dall’assenza di disturbi… 
 
Anche se le capacità intellettive e l’ingegno possono in certi casi essere potenziati dalla maggior attività elettrica di alcuni settori cerebrali, il maloccluso va però incontro nel tempo, a mano a mano che peggiora la situazione dentaria, a vari disturbi fisici e ad anomalie della sfera emotiva.
Le reazioni psichiche sono però imprevedibili. Variano da individuo a individuo. Esse nascono dalla sofferenza delle strutture nervose, non dalla loro distruzione. E’ per questo che le alterazioni sono reversibili con la riequilibratura di mandibola e corpo a qualsiasi età, purché la postura scheletrica riesca a recuperare la sua verticalità.
La maggior attività mentale del maloccluso nasce dalla non corretta inclinazione di mandibola, condili e collo. Questi, nella movimentazione e nel riposo, influenzano le vie midollari cervicali, causando un’alterazione della velocità di propagazione dell’eccitamento nervoso. Se dunque il ritmo di questi impulsi nervosi, necessari a mantenere il collegamento tra le strutture, viene disturbato per un eccesso di stimolazione dal distretto facciale e cervicale, l’individuo potrà non essere più “padrone dei propri nervi”. Diventerà “elettrico”, complicato, incontrollabile; carico di disturbi reali. Non si potrà mai dire di lui che è un malato immaginario.

Recupererà il controllo di sé, della propria mente, della propria emotività non appena il bilanciamento dei denti e mandibola avrà riportato i collegamenti elettrico – neuronali ad un ritmo fisiologico. Se invece lo sbilanciamento della bocca permarrà o peggiorerà, anche gli organi del corpo subiranno effetti negativi per difetto di energia rigeneratrice.

Ma molto prima del decadimento fisico avverranno le alterazioni psichiche. La loro gravità non dipenderà dal tipo di malocclusione, bensì dalle interconnessioni instauratesi, causa di un’attività mentale tortuosa.

Raddrizzare lo scheletro, lavorando sui denti, significa quindi riportare in simmetria i rapporti muscolo – scheletrici. Significa normalizzare i collegamenti venosi, ormonali, nervosi…e restituire così energia e elasticità alle strutture della mente e del corpo.

Coloro i quali decideranno di voler vivere nel tempo con immutabile energia e senza “quei” disturbi ora sanno di poterlo fare.


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